Caso Villari in sintesi.
La presidenza della commissione di vigilanza Rai, per prassi, spettava all'opposizione che non riusciva a trovare l'accordo su un candidato (macchietta 1).
L'opposizione e parte della sinistra votano ed eleggono tal Villari, è un colpo di mano e una boutade insieme. (macchietta 2).
Ma... L'opposizione, in maniera molto molto seria dichiara: "Abbiamo pensato con questo atteggiamento di essere stati assolutamente responsabili" (macchietta 3).
Inizia un balletto con la sinistra che chiede a Villari di dimettersi e lui un giorno dice che si dimette e l'altro che non si dimette (macchietta 4).
Destra e sinistra trovano l'accordo su un altro nome, per carità validissimo, confermando che su quello di Villari, scherzavano (macchietta 5).
E adesso però non riescono a fare dimettere Villari (macchietta 6).
Ma Villari non deve dimettersi.
Perché le istituzioni non sono un luogo dove fare scherzetti, zingarate, provocazioni macchiettistiche.
Una votazione è una cosa estremamente seria, anche quando è fatta per scherzo. Perché non si può votare per scherzo.
E allora che sinistra (incapace di esprimere un candidato) e maggioranza (maramalda ed incosciente) imparino a rispettare il senso del voto come valore. Si tengano Villari (e lo sfiducino casomai nei modi previti legittimamente dalla commissione), paghino le conseguenze e imparino la lezione.
Forza Villari.
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